Dsg Plan https://www.dsgplan.com Sicurezza - Ambiente - Energia - Progettazione - Formazione Tue, 09 May 2023 13:56:21 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.8.22 Caro benzina, motori a basso consumo ed abbattimento dell’inquinamento… ma quando “guidare bene”? https://www.dsgplan.com/caro-benzina-motori-a-basso-consumo-ed-abbattimento-dellinquinamento-ma-quando-guidare-bene/ https://www.dsgplan.com/caro-benzina-motori-a-basso-consumo-ed-abbattimento-dellinquinamento-ma-quando-guidare-bene/#respond Mon, 05 Sep 2022 14:03:57 +0000 https://www.dsgplan.com/?p=3785 Si parla spesso e giustamente di lotta alla CO2. Ormai da anni è iniziata la crociata contro le auto diesel, (ricordiamo che emettono meno CO2 di un’auto a benzina), in più le situazioni emergenziali impongono parsimonia nell’utilizzo dell’energia. Tutte le case automobilistiche stanno investendo milioni di euro per realizzare vetture full electric, in vista dello […]

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Si parla spesso e giustamente di lotta alla CO2. Ormai da anni è iniziata la crociata contro le auto diesel, (ricordiamo che emettono meno CO2 di un’auto a benzina), in più le situazioni emergenziali impongono parsimonia nell’utilizzo dell’energia. Tutte le case automobilistiche stanno investendo milioni di euro per realizzare vetture full electric, in vista dello switch-off del 2035. Ma nel frattempo, prima che tutte le auto circolanti, siano elettriche e prima che le rinnovabili raggiungano la maggioranza dell’energia usata, ovvero tra qualche decennio, si può fare qualcosa? Sicuramente, sviluppare carburanti sintetici è una soluzione, ma ce n’è un’altra di cui si parla pochissimo, ovvero l’eco-driving.

Noi di AUTO ACADEMY, opera di DSG PLAN Srl, siamo convinti che l’eco-driving, attraverso la consapevolezza di una guida attenta ai consumi di carburante, che passa attraverso semplici strategie di guida del veicolo, possa fin da subito, concorrere all’abbattimento delle emissioni di CO2 nell’atmosfera; organizziamo infatti, per privati ed aziende, percorsi formativi personalizzati, torici e pratici, per ottenere riduzione dei consumi ed emissioni di anidride carbonica.

La Terra grida aiuto, non aspettare solo che la tecnologia faccia il suo corso e la politica conceda piccoli aiuti, inizia a risparmiare ed a inquinare meno nel tuo piccolo, abbattendo consumi di carburante ed emissioni nocive.

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COSTI DELL’ENERGIA ECCESSIVI, MA SI RISPARMIA COL PELLET? https://www.dsgplan.com/costi-dellenergia-eccessivi-ma-si-risparmia-col-pellet/ https://www.dsgplan.com/costi-dellenergia-eccessivi-ma-si-risparmia-col-pellet/#respond Mon, 29 Aug 2022 15:25:35 +0000 https://www.dsgplan.com/?p=3781 Con l’inverno ormai alle porte molti italiani torneranno a fare i conti non solo con il freddo ma anche con le bollette. La crisi economica causata dall’emergenza epidemiologica da Covid-19 continua a mettere in difficoltà le famiglie italiane costrette, allo stato attuale, a stringere la cinghia per i disagi economici sorti come diretta conseguenza della […]

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Con l’inverno ormai alle porte molti italiani torneranno a fare i conti non solo con il freddo ma anche con le bollette. La crisi economica causata dall’emergenza epidemiologica da Covid-19 continua a mettere in difficoltà le famiglie italiane costrette, allo stato attuale, a stringere la cinghia per i disagi economici sorti come diretta conseguenza della guerra Russia Ucraina.
Molti sono alla ricerca della soluzione più conveniente dopo i tagli al gas, optando per il pellet. Sempre più cittadini italiani indirizzano le proprie preferenze verso la biomassa, scelta dal circa il 15% degli italiani come fonte di alimentazione del proprio sistema di riscaldamento. Un dato quest’ultimo destinato a crescere sempre di più nonostante sia sempre più difficile reperire il Pellet.
Allo stesso tempo non è da sottovalutare l’insufficienza delle materie prime, ferro e acciaio in primis, necessarie per la produzione di stufe. A rendere più difficile la situazione è il contesto economico attuale.
I maggiori quantitativi di legna vengono acquistati in Russia e Ucraina, oltre che dalla Croazia. Serbia e Bosnia. Le prime impegnate da mesi in una guerra che non accenna a placarsi, le seconde costrette a chiudere le esportazioni di Pellet per motivi protezionistici.
Croazia, Romania e Germania, invece, esportano ridotti quantitativi di Pellet. Tutte situazioni che non fanno altro che confermare l’aumento dei costi della risorsa, oltre a una domanda che supera di gran lunga l’offerta.
Chi vorrà attendere ancora del tempo nella speranza di poter usufruire di costi più bassi dovrà fare i conti con i ritardi nelle consegne dovuti, appunto, all’aumento della domanda. Non solo, il pericolo è che con l’avvicinarsi dell’inverno la domanda di Pellet raggiunga punte sempre più alte rendendo difficile per i cittadini che intendono risparmiare l’acquisto.
Come per qualsiasi altro combustibile impiegato per alimentare i sistemi di riscaldamento, anche il risparmio sul Pellet dipende dalla qualità dello stesso, dalle ore di utilizzo e dalle dimensioni della stufa.
Molto importante è acquistare solo Pellet di qualità (certificato), poiché una varietà scadente brucia più rapidamente e produce più cenere provocando anche problemi alla stufa. Non dimentichiamo lo spazio indispensabile per stoccare i sacchi, la possibilità di movimentarli e le manutenzioni ordinarie e straordinarie alla stufa.
Come si vede non può esistere una soluzione energetica meglio di un’altra, ma caso per caso è opportuna una attenta analisi dei costi sulla base delle singole situazioni al contorno.

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AUTO ELETTRICHE: AMBIENTE, ENERGIA ED ECONOMIA https://www.dsgplan.com/auto-elettriche-ambiente-energia-ed-economia/ https://www.dsgplan.com/auto-elettriche-ambiente-energia-ed-economia/#respond Wed, 11 May 2022 09:04:37 +0000 https://www.dsgplan.com/?p=3764 Spesso privati ed aziende si chiedono se e quanto sia conveniente possedere auto elettriche. L’RSE (Ricerca sul Sistema Energetico), attraverso un dossier molto approfondito ha eseguito un’analisi completa e puntuale. Prende in considerazione tanti parametri per il calcolo del TCO (Total Cost of Ownership), ovvero il costo totale di possesso o d’uso di un bene. […]

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Spesso privati ed aziende si chiedono se e quanto sia conveniente possedere auto elettriche. L’RSE (Ricerca sul Sistema Energetico), attraverso un dossier molto approfondito ha eseguito un’analisi completa e puntuale. Prende in considerazione tanti parametri per il calcolo del TCO (Total Cost of Ownership), ovvero il costo totale di possesso o d’uso di un bene. Nella fattispecie viene confrontato il TCO tra le auto con motore endotermico e quelle elettriche.
I dati utilizzati nell’analisi, sono stati principalmente forniti da Quattroruote professional, in virtù di una collaborazione con RSE. Le auto scelte per l’analisi, sono due modelli rappresentativi del segmento A/B, una con tecnologia mild/hybrid benzina e una elettrica. Per il segmento C, sei modelli rappresentativi a benzina, diesel, mild hybrid benzina e due allestimenti elettrici.
Le valutazioni considerano due orizzonti temporali, ovvero possesso di breve-medio periodo, 5 anni e lungo periodo, 10 anni. I costi sostenuti negli anni sono stati attualizzati con un tasso di sconto dell’1,8%, calcolato a partire dal tasso reale di rendimento medio dei buoni del tesoro pluriennali a 10 anni, depurato del valore medio dell’inflazione, nel decennio 2011-2021.
Per la percorrenza annua, si è tenuto conto per il segmento A/B di 12.000 km nel caso di primo o unico proprietario e di 8.000 km nel caso di secondo proprietario.
Per il segmento C, la percorrenza annua considerata è di 15.000 km nel caso di primo o unico proprietario e di 10.000 km nel caso di secondo proprietario.
Non mancano le valutazioni sulla modalità di ricarica delle auto elettriche, che può essere domestica con costi più bassi e presso colonnine pubbliche con prezzi molto più alti. La valutazione è su due scenari, il primo prevede l’80% della ricarica domestica ed il 20% della ricarica presso colonnine pubbliche a pagamento. Il secondo prevede che l’utente non abbia la possibilità di effettuare la ricarica domestica e che ricarichi sempre presso colonnine pubbliche.
Dal confronto tra le auto tradizionali ed elettriche dei segmenti presi in considerazione, il primo dato ad emergere è il più ovvio, ovvero che le auto elettriche scontano il maggior prezzo d’acquisto rispetto alle endotermiche, a fronte però di costi di gestione minori. Uno sconto sull’acquisto di 5.000 euro grazie ad incentivi statali è dirimente per permettere un sostanziale pareggio di TCO tra l’elettrico ed il fossile, per il primo o unico proprietario.
Come è vero che chi acquista un veicolo elettrico usato, di 5 anni di età e lo tiene per altrettanti 5 anni, raggiunge facilmente il pareggio con un veicolo endotermico, grazie alla riduzione del delta sul costo d’acquisto e ai benefici effetti degli inferiori costi d’esercizio.
Acquistare un veicolo elettrico nuovo e tenerlo 5 anni per 60.000 km è svantaggioso. Con un incentivo di almeno 5.000 euro invece è sostenibile.
Acquistare invece un veicolo elettrico nuovo e tenerlo 10 anni, assottiglia lo svantaggio del TCO rispetto all’acquisto di un veicolo con motore termico, grazie ai minori costi d’esercizio nel lungo termine, ma il veicolo elettrico dopo 10 anni va incontro ad una svalutazione sul mercato dell’usato superiore a quella che avrebbe un veicolo tradizionale.
Il costo della ricarica ha un effetto notevole sul TCO, tant’è che ricorrere maggiormente alla ricarica pubblica, aumenta di oltre il 60% i costi operativi.
Incentivi statali e ricorso per l’80% alla ricarica domestica, sono fondamentali per lo sviluppo della mobilità elettrica. L’auspicio è che le nuove tecnologie, consentano presto di avere batterie sempre più performanti e capaci, con una riduzione dei costi degli accumulatori, con conseguente riduzione dei prezzi dei veicoli elettrici.

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QUALE RESPIRATORE SI ADATTA MEGLIO ALLE APPLICAZIONI DEL TUO SALDATORE? https://www.dsgplan.com/quale-respiratore-si-adatta-meglio-alle-applicazioni-del-tuo-saldatore/ https://www.dsgplan.com/quale-respiratore-si-adatta-meglio-alle-applicazioni-del-tuo-saldatore/#respond Thu, 28 Apr 2022 16:31:57 +0000 https://www.dsgplan.com/?p=3759 Esistono varie tipologie di respiratori per saldatura. Oltre ai requisiti di filtrazione specifici per la tua applicazione, il processo di selezione può includere fattori come stile/configurazione dell’attrezzatura, le preferenze personali/comfort e considerazioni relative alla manutenzione. La cosa più importante, basilare, è ricordare che la legge chiede che questi siano: • adeguati ai rischi da prevenire; […]

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Esistono varie tipologie di respiratori per saldatura. Oltre ai requisiti di filtrazione specifici per la tua applicazione, il processo di selezione può includere fattori come stile/configurazione dell’attrezzatura, le preferenze personali/comfort e considerazioni relative alla manutenzione. La cosa più importante, basilare, è ricordare che la legge chiede che questi siano:
• adeguati ai rischi da prevenire;
• non carenti sul comfort, ergonomia, innocuità e solidità;
• facili da togliere ed indossare in caso di emergenza;
• compatibili con altri DPI nei casi in cui fosse previsto un utilizzo di molteplici DPI;
• adeguabili alle condizioni in essere sul luogo di lavoro;
• rispondenti perfettamente ai test e rientranti negli standard qualitativi previsti dalla normativa europea.
Acquisito ciò è possibile orientarsi verso la scelta di un respiratore motorizzato, con regolatore ad aria, riutilizzabili oppure monouso.

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15 APRILE, LE GOMME TERMICHE SI DEVONO O SI POSSONO TOGLIERE? https://www.dsgplan.com/15-aprile-le-gomme-termiche-si-devono-o-si-possono-togliere/ https://www.dsgplan.com/15-aprile-le-gomme-termiche-si-devono-o-si-possono-togliere/#respond Tue, 29 Mar 2022 13:49:35 +0000 https://www.dsgplan.com/?p=3748 Secondo il codice della strada nessuna norma fissa limiti temporali per l’utilizzo degli pneumatici invernali, l’importante è rispettare i valori indicati nel libretto di circolazione riguardanti il codice di velocità. In altre parole se le gomme termiche hanno lo stesso codice di velocità di quelle estive prescritte nel libretto di circolazione, possono essere usate tutto […]

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Secondo il codice della strada nessuna norma fissa limiti temporali per l’utilizzo degli pneumatici invernali, l’importante è rispettare i valori indicati nel libretto di circolazione riguardanti il codice di velocità. In altre parole se le gomme termiche hanno lo stesso codice di velocità di quelle estive prescritte nel libretto di circolazione, possono essere usate tutto l’anno.
E’ ammesso l’utilizzo delle termiche con codice di velocità inferiore a quello prescritto nel libretto di circolazione, ma comunque non al di sotto del codice Q (160 km/h), solo ed esclusivamente nel periodo che va dal 15 Novembre al 15 Maggio! Se avete quindi delle termiche con codice di velocità più basso rispetto a quello indicato per le coperture estive nel libretto di circolazione, allora entro e non oltre il 15 Maggio la legge vi impone di toglierle!

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RUSSIA E GUERRA ALL’UCRAINA, SCONFITTA ENERGETICA PER L’ITALIA https://www.dsgplan.com/russia-e-guerra-allucraina-sconfitta-energetica-per-litalia/ https://www.dsgplan.com/russia-e-guerra-allucraina-sconfitta-energetica-per-litalia/#respond Mon, 28 Feb 2022 20:31:39 +0000 https://www.dsgplan.com/?p=3744 La notizia dell’invasione dell’Ucraina da parte delle forze armate russe ha inevitabilmente fatto il giro del mondo, e la criticata situazione bellica che in atto nel territorio europeo è costantemente sotto i riflettori. Ciascuno di noi è (giustamente) tentato di giudicare persone o circostanze che stanno caratterizzando l’impietoso scenario. Noi da tecnici, vogliamo invece dare […]

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La notizia dell’invasione dell’Ucraina da parte delle forze armate russe ha inevitabilmente fatto il giro del mondo, e la criticata situazione bellica che in atto nel territorio europeo è costantemente sotto i riflettori.
Ciascuno di noi è (giustamente) tentato di giudicare persone o circostanze che stanno caratterizzando l’impietoso scenario. Noi da tecnici, vogliamo invece dare solo una lettura più tecnica dal punto di vista energetico.
Come abbiamo più volte sottolineato, l’Italia ha una forte dipendenza dei diversi paesi europei dal gas proveniente dalla Russia, che possiede le più grandi riserve a livello mondiale.
L’Europa può soddisfare la domanda di gas per ora, ma le prospettive a lungo termine sono incerte. Il 46% del gas utilizzato nel nostro Paese arriva dalla Russia e viene utilizzato per produrre circa il 60% dell’elettricità. Le conseguenze di tale dipendenza le abbiamo già sentite chiare e forti con l’impennata dei costi che ha interessato le ultime bollette e la chiusura di diverse attività proprio a causa di questi aumenti.
Ora emerge più chiaramente l’imprudenza di non aver diversificato maggiormente le fonti di energia e i fornitori negli ultimi decenni, di non aver mail concretamente lavorato per una forte e stabile indipendenza energetica. Ora si dovrà rimediare in modo tempestivo per evitare il rischio di crisi future ben più ampie.
La fine della stagione fredda spinge ad avere un punto di vista più ottimistico, ma occorre comunque intervenire per migliorare ulteriormente la capacità di stoccaggio per i prossimi anni, ottimizzare la rete di infrastrutture per il trasporto e la trasformazione del gas importato, attuando forti misure per l’adozione di forniture energetiche alternative.
Al momento l’Italia non è pronta ad appoggiarsi sulle rinnovabili per coprire le carenze causate dalla crisi. Il Presidente Draghi ha, infatti, dichiarato che “il gas resta essenziale come combustibile di transizione. Dobbiamo rafforzare il corridoio sud, migliorare la nostra capacità di rigassificazione e aumentare la produzione nazionale a scapito delle importazioni. Perché il gas prodotto nel proprio Paese è più gestibile e può essere meno caro.”

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Rincari Energetici – Facciamo chiarezza https://www.dsgplan.com/rincari-energetici-facciamo-chiarezza/ https://www.dsgplan.com/rincari-energetici-facciamo-chiarezza/#respond Fri, 28 Jan 2022 14:42:41 +0000 https://www.dsgplan.com/?p=3740 Rincari delle bollette di luce e gas porteranno gli italiani a spendere circa 1.000 euro in più tra aprile 2021 e aprile 2022. Ma perché i prezzi di luce e gas aumentano? L’aumento del costo dell’energia elettrica è legato all’aumento del gas metano, tant’è che le centrali elettriche producono energia elettrica maggiormente con l’utilizzo di […]

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Rincari delle bollette di luce e gas porteranno gli italiani a spendere circa 1.000 euro in più tra aprile 2021 e aprile 2022. Ma perché i prezzi di luce e gas aumentano? L’aumento del costo dell’energia elettrica è legato all’aumento del gas metano, tant’è che le centrali elettriche producono energia elettrica maggiormente con l’utilizzo di gas (la penetrazione delle rinnovabili è del 40% circa in Italia).
Il gas arriva in Europa attraverso 3 canali: lo Jamal (tra Bielorussia e Polonia), quello tra Ucraina e Slovacchia e direttamente in Germania.
La Russia ha disposto la chiusura totale del primo e parziale del secondo, lasciando intendere che il suo canale preferito è il terzo, ovvero il Nord Stream 1, che ha un gemello, il Nord Stream 2, non ancora attivato a causa del governo tedesco che temporeggia e non vuole legami a lungo termine con la Russia. Infatti la Germania è orientata verso una transizione ecologica, che vede la penetrazione delle fonti rinnovabili aumentare rapidamente, sacrificando sull’altare della sostenibilità l’utilizzo del gas metano. La Russia lo sa, ed usa l’inverno come arma di geopolitica economica, chiudendo i rubinetti del gas a suo piacimento.
Seguendo una delle leggi basilari del mercato, se aumenta la domanda e le scorte del bene sono limitate, aumentano i prezzi. Ed è quello che è successo! Il post covid, ha portato ad una ripresa improvvisa e rapida dell’economia, soprattutto di alcuni stati, provocando l’aumento della domanda di gas, in un contesto che vedeva basse le scorte, anche a causa dell’inverno 2020/2021 che è stato rigido e lungo.
Non possiamo nemmeno dimenticare che petrolio non è illimitato. Il rischio di una triplicazione dei prezzi è concreto.
A nostro giudizio per l’Italia è tassativo raggiungere prima possibile l’indipendenza energetica, senza concentrarsi troppo sui “piccoli aiuti” alle famiglie, a sfavore di una risoluzione radicale del problema che generi più benefici per tutti.
Rinnovabili avanti tutta! E il nucleare di ultima generazione? Vedremo, ma è necessario decidere in fretta…

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AUTO ELETTRICHE, UN VANTAGGIO PER L’AMBIENTE CON NUOVE OPPORTUNITA’ DI LAVORO https://www.dsgplan.com/auto-elettriche-un-vantaggio-per-lambiente-con-nuove-opportunita-di-lavoro/ https://www.dsgplan.com/auto-elettriche-un-vantaggio-per-lambiente-con-nuove-opportunita-di-lavoro/#respond Mon, 23 Aug 2021 12:53:11 +0000 https://www.dsgplan.com/?p=3730 Lo switch-off non è lontano, ce lo ha detto l’Europa qualche giorno fa, comunicando agli stati del Vecchio Continente una data storica, il 2035. L’Unione Europea, ha proposto alle case automobilistiche di stoppare la produzione di auto con motore endotermico alimentato da qualsiasi combustibile, già a partire dal gennaio 2035. La scelta delle auto elettriche, […]

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Lo switch-off non è lontano, ce lo ha detto l’Europa qualche giorno fa, comunicando agli stati del Vecchio Continente una data storica, il 2035. L’Unione Europea, ha proposto alle case automobilistiche di stoppare la produzione di auto con motore endotermico alimentato da qualsiasi combustibile, già a partire dal gennaio 2035. La scelta delle auto elettriche, più o meno condivisa, porterebbe sicuramente ad una diminuzione delle emissioni di CO2 nell’atmosfera, ma non all’azzeramento, in quanto, finché la produzione di energia elettrica non proverrà esclusivamente da fonti rinnovabili e la produzione di batterie ed il loro smaltimento non saranno sicuramente virtuosi, i veicoli non saranno propriamente ad emissioni zero. Da tempo le case automobilistiche si stanno adoperando per mettere a listino prima possibile, le auto full electric. Di tale cambiamento dovrà tener conto anche l’indotto, come le officine generiche, che potranno cogliere una nuova opportunità professionale, altrimenti usciranno disastrosamente dal mercato.

Come? Ovviamente formandosi presso strutture riconosciute e acquistando attrezzature specifiche. Solo la conoscenza permetterà alle officine private di rimanere in vita. Non di secondo piano, sarà la gestione della sicurezza dei lavoratori coinvolti, che avranno a che fare non più con i 12 Volt degli impianti delle auto tradizionali, ma con tensioni nominali ben superiori, ovvero 400/800 Volt e con condensatori, molto capaci, in grado di mantenere sotto tensione gli impianti dei veicoli per diversi minuti dopo averla tolta dall’impianto.

Gli incentivi economici dei Governi, non basteranno ad attirare subito gli utenti della strada, verso la mobilità elettrica, in quanto è necessario anche saper vendere l’IDEA che ruota intorno alla mobilità elettrica.

Per far avvicinare l’utente medio al mondo elettrico, è necessaria la formazione, perché solo sapendo perfettamente come funziona un veicolo elettrico, come si ricarica o quanto si risparmia guidandolo rispetto ad un veicolo tradizionale, l’utente può innamorarsi ed avvicinarsi all’auto elettrica. Corsi del genere, per automobilisti, esistono già da noi.

Il mondo cambia, non farti trovare impreparato, chiamaci al 333.6076537 oppure allo 0861.70379.

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FORNO A LEGNA, SI PUO’! …MA C’E’ QUALCOSA DA SAPERE https://www.dsgplan.com/forno-a-legna-si-puo-ma-ce-qualcosa-da-sapere/ https://www.dsgplan.com/forno-a-legna-si-puo-ma-ce-qualcosa-da-sapere/#respond Sat, 06 Mar 2021 13:05:42 +0000 https://www.dsgplan.com/?p=3718 Il cibo, posto all’interno del forno a legna, è sottoposto a riscaldamento fino al raggiungimento del grado ottimale di cottura a seconda del gradimento personale. Il riscaldamento del cibo avviene per convezione, conduzione e irraggiamento. L’installazione del forno a legna per la propria attività è soggetta però a delle normative, in quanto questo strumento essenziale può risultare inquinante e […]

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Il cibo, posto all’interno del forno a legna, è sottoposto a riscaldamento fino al raggiungimento del grado ottimale di cottura a seconda del gradimento personale. Il riscaldamento del cibo avviene per convezione, conduzione e irraggiamento.

L’installazione del forno a legna per la propria attività è soggetta però a delle normative, in quanto questo strumento essenziale può risultare inquinante e dannoso per il cibo e l’ambiente se non si rispettano determinati criteri di installazione, manutenzione e pulizia.

A tal proposito, è stato chiarito attraverso una nota del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio che non sussistono divieti per l’esercizio di forni a legna, ma solo norme di regolamentazione.

Nelle pizzerie i forni devono essere dotati di un condotto di espulsione fumi (canna fumaria) indipendente e sfociante all’esterno, in posizione tale da non interferire con eventuali aperture di ventilazione naturali o artificiali, evitando così eventuali dispersioni e contaminazioni nelle zone di produzione o lavorazione.

Inoltre l’operatore deve assicurare una pulizia costante e continua del forno a legna, che rappresenta un punto critico di controllo per garantire un prodotto sicuro al consumatore.

Per quanto riguarda la legna da ardere, le normative vigenti stabiliscono che “un’impresa alimentare non deve accettare materie prime o ingredienti o qualsiasi materiale utilizzato nella trasformazione dei prodotti, se risultano contaminati, da parassiti, microrganismi patogeni o tossici, sostanze decomposte o estranee in misura tale che il prodotto finale risulti inadatto al consumo umano, anche dopo che l’impresa alimentare ha eseguito in maniera igienica le normali operazioni di cernita e/o le procedure preliminari o di trattamento”.

Nei forni a legna di pubblici esercizi possono essere utilizzati anche i residui di potatura, oltre ad altri residui di materiali legnosi (quali segatura, trucioli, chips, refili e tondelli di legno vergine) esclusi dal campo di attenzione dei rifiuti e che potenzialmente ricadono fra i sottoprodotti utilizzabili per tipologia e provenienza come combustibili.

Le cose da sapere sono ancor di più, ma il punto più interessante è che nessuna direttiva ha abolito l’uso dei forni a legna nelle attività alimentari, facendo nascere un piccolo “giallo informativo”. Non essere vittima della cattiva ed incompleta informazione … dai più qualità alla tua attività, scegli DSG PLAN. Ti aspettiamo.

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HACCP e BREXIT https://www.dsgplan.com/haccp-e-brexit/ https://www.dsgplan.com/haccp-e-brexit/#respond Wed, 27 Jan 2021 16:42:52 +0000 https://www.dsgplan.com/?p=3715 Il Regno Unito è più uno Stato Membro bensì un Paese terzo. Quanto all’etichettatura per esempio, si avranno ripercussioni ogniqualvolta si debba o si desideri indicare in etichetta l’origine di un ingrediente o dell’alimento di per sé. È il caso, ad esempio, dei prodotti biologici, per quanto riguarda il corretto impiego delle diciture “agricoltura UE” […]

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Il Regno Unito è più uno Stato Membro bensì un Paese terzo. Quanto all’etichettatura per esempio, si avranno ripercussioni ogniqualvolta si debba o si desideri indicare in etichetta l’origine di un ingrediente o dell’alimento di per sé. È il caso, ad esempio, dei prodotti biologici, per quanto riguarda il corretto impiego delle diciture “agricoltura UE” e “agricoltura non UE” (quella, appunto, del Regno Unito). Nel caso di prodotto del Regno Unito esportato in UE, si dovrà indicare un indirizzo europeo (una filiale dell’operatore britannico o un importatore); viceversa, su un prodotto UE esportato in UK l’indirizzo da riportare in etichetta dovrà essere interno al Regno Unito (anche qui tramite filiale o importatore). Ulteriore novità riguarda il bollo sanitario o marchio di identificazione, non figurerà più l’abbreviazione “CE” per carni UK, riservata agli stabilimenti ubicati nell’Unione, ma dovranno comparire con il nome del Regno Unito, per intero o con il codice ISO a due lettere. Quanto a profili diversi dall’etichettatura, i casi più problematici riguardano gli alimenti e mangimi contenenti OGM e materiali/oggetti destinati a venire a contatto con gli stessi. Ovviamente abbiamo citato solo alcune delle più evidenti cambiamenti, ma non mancano certamente problemi interni al regno unito, come il frazionamento di competenze in materia di sicurezza alimentare all’interno delle nazioni che lo compongono (Inghilterra, Scozia, Irlanda, Galles). Per il Regno Unito sarà arduo mantenere un accettabile livello di omogeneità interna, con un evidente aggravio di costi per le imprese.

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